XII Giornata Mondiale contro il cancro infantile

14 febbraio 2014 at 08:07 1 commento

MinervaPelti ONLUS

 Riflessioni dell’Ass. Minerva PELTI in occasione della XIIa

Giornata Mondiale contro il cancro infantile 2014

Rabbia, Amore e Ragione contro il Cancro Infantile

Giornata Mondiale contro cancro infantile 2014

Da una parte il grido violento di Daniel, un padre disperato ma lucido, che ha perso il proprio bambino di 4 anni da pochi giorni a causa di un neuroblastoma. Abita nella zona di Recanati dove altri bambini si sono ammalati dello stesso tipo di tumore nel giro di poco più di un anno e altri ne sono morti. Daniel dice: “mi sento arrabbiato e deluso anche contro quei cittadini che non si rendono conto di come le loro abitudini malsane influenzino tanto negativamente l’ambiente nel quale viviamo e non hanno la consapevolezza di avere colpa per la morte dei nostri figli e che resteranno così miopi fino a che non toccherà ai loro di figli augurandomi, senza sensi di colpa, che succeda prima a loro però.

Dall’altra scienziati di fama mondiale dei quali il Lancet, prestigiosa rivista scientifica internazionale, di dicembre 2013 pubblica i lori “nuovi” pensieri su: “.

Ripensare la guerra al cancro .di Hanahan D: “Circa 40 anni fa, è stata introdotta una metafora sul cancro che, essendo un avversario tanto insidioso, era giustificata una dichiarazione di guerra a questa malattia. …nonostante i progressi straordinari nella nostra comprensione della patogenesi della malattia, nella maggior parte dei casi e per la maggior parte delle forme di cancro non è stata vinta questa guerra.

Una seconda metafora era su dei proiettili magici per terapie mirate, basate sulla conoscenza dei meccanismi che avrebbero colpito, con conseguenze devastanti per la malattia .

La realtà, tuttavia, è che le terapie mirate non sono generalmente risolutive e neanche durevolmente efficaci, … Penso che, proprio come nelle guerre moderne, la guerra al cancro abbia bisogno di una nuova visione del campo di battaglia”.

E ancora, sempre su Lancet di Dic 2013, un articolo del Prof. Vineis . e del Prof. Wild dal titolo: “Modelli globali del cancro : cause e prevenzione” gli stessi autori affermano tra l’altro che: “la

prevenzione primaria è un modo particolarmente efficace per combattere il cancro, e che tra un terzo e la metà dei tumori potrebbe essere prevenuto, sulla base delle attuali conoscenze dei fattori di rischio . La prevenzione primaria ha inoltre diversi vantaggi: avrebbe benefici anche per le persone diverse da quelle direttamente interessate dal tumore, infatti evitare l’esposizione ad agenti cancerogeni è in grado di prevenire altre malattie … La prevenzione primaria deve quindi essere la priorità e divenire parte integrante del controllo globale del cancro”.

Due mondi estremamente distanti tra loro ma che hanno entrambi compreso, chi sulla propria pelle e chi attraverso la propria esperienza professionale, come sia necessario affrontare la guerra al cancro con un cambiamento radicale della cultura civile e dell’impostazione scientifica.

Daniel invoca una

rivoluzione culturale della società civile, a cominciare dai singoli cittadini e lavoratori che non possono e non devono più celarsi dietro al non sapevo, non pensavo, ho fatto solo il mio lavoro, sono anni che faccio così, tanto ormai è tutto inquinato, e così via in un crescendo di luoghi comuni che ci hanno reso tutti complici e hanno avvelenato la nostra vita, ma soprattutto quella dei nostri bambini che avrebbero avuto il diritto di trovare alla loro nascita un ambiente salubre e non intossicato e soggiogato alle sole logiche del massimo profitto.

I Professori della Scienza Medica, che con le loro esternazioni finalmente contro corrente raggiungono il risalto della prestigiosa rivista scientifica Lancet, sconvolgono tutto quello che da decenni ci viene detto da altri scienziati al servizio di chissà chi, sulla battaglia contro il cancro. Decenni costati milioni di vite e chissà quanti miliardi finiti in ricerche troppo spesso finanziate da coloro che avevano tutto l’interesse ad ottenere risultati accondiscendenti per il proprio business.

Come può ancora oggi una parte del mondo medico, alla luce di queste morti assurde di bambini innocenti, affermare ad esempio che: “la nostra regione (le Marche ndr) è perfettamente in linea, quanto a incidenza del neuroblastoma, con la media nazionale”. Allora di cosa preoccuparsi, allora non è necessario fare nulla perché è normale che muoiano 2 bambini all’anno e se ne ammalino altrettanti in un’area che conta un pugno di abitanti !!

E se, anche grazie alla medicina moderna, sono sempre di più i bambini che sopravvivono al cancro, questo non può bastarci perché le conseguenze di questa malattia sono spesso devastanti. Grazie alla fiction di RAI 1 “Braccialetti Rossi” di queste settimane, è possibile entrare in contatto con uno spaccato della realtà che ruota intorno alla malattia oncologica dei ragazzi che, sia pur opportunamente adattato ad una visione televisiva in prima serata, fa arrivare il messaggio anche a coloro preferiscono girarsi da un’altra parte e sperare che la malattia non bussi mai alla porta dei loro cari. …

Solo se continueremo a far crescere la consapevolezza circa la possibilità di arrestare questo stato di cose terrificante, attraverso l’applicazione concreta e incondizionata dei sani principi di tutela dei beni comuni inviolabili come quello della salute pubblica, cominciando dal Principio di Precauzione sancito anche dal Trattato dell’Unione Europea, potremo sperare in una inversione di tendenza.

Ma ancora oggi in Italia se muore un bambino per malattia (ne muoiono oltre 500 ogni anno per tumore), questo è giudicato “perfettamente in linea con la media nazionale” e non merita di essere indagato ulteriormente, fino almeno alla indicazione dei possibili fattori che possono aver contribuito all’insorgenza della malattia, cosa che, se opportunamente tracciata e mappata, porterebbe automaticamente all’applicazione del Principio di Precauzione che almeno farebbe rimuovere le possibili fonti di rischio, almeno fino a che il produttore, il fabbricante, l’impresa o chicchessia, dimostrino l’assenza di pericolo, invertendo così l’onere della prova che oggi è chiesta in maniera sempre più arrogante al danneggiato piuttosto che al danneggiante.

Bambini che siete volati in cielo prematuramente a causa dell’ignoranza e dell’ingordigia degli adulti, aiutateci ad andare avanti nella ricerca della verità e della giustizia.

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Iniziativa di una mamma: via gli ftalati dai presidi medicali! IL DIRITTO DEL BAMBINO A NON ESSERE INQUINATO

1 commento Add your own

  • 1. amrita  |  14 febbraio 2014 alle 10:04

    L’ha ribloggato su Domodama.

    Rispondi

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